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Suso, Heinrich.

Forma latinizzata di Heinrich Seuse. Mistico domenicano tedesco. Le uniche e non sempre attendibili notizie riguardanti la sua vita sono tratte dalla sua autobiografia. Entrato giovanissimo nel convento domenicano di Costanza, a 18 anni ebbe la prima esperienza estatica. All'università di Colonia ebbe come maestro J. Eckhart, il massimo rappresentante del Misticismo speculativo del XIV sec. Inoltre, si legò con profonda amicizia a Giovanni Tauler (Taulero), anch'egli discepolo di Eckhart. Nel 1327 ritornò a Costanza per insegnare Teologia, tentando di conciliare le dottrine eterodosse di Eckhart con l'ortodossia scolastica. In seguito alla condanna da parte delle autorità ecclesiastiche delle dottrine del maestro, ricevette dapprima un'ammonizione dal Capitolo dell'ordine domenicano (1330) e, successivamente, fu allontanato dall'insegnamento (1334). Si dedicò allora alla predicazione, percorrendo la vallata del Reno, l'Alsazia, la Svizzera e la Svevia, battendosi contro la disgregazione della vita religiosa e della disciplina monastica. Quando nel 1339, in conseguenza delle lotte tra l'imperatore Ludovico di Baviera e la Curia pontificia, l'autorità imperiale ordinò l'allontanamento da Costanza dei domenicani rimasti fedeli a papa Giovanni XXII, egli divenne priore in un convento della cittadina. Al ritorno dell'ordine domenicano in città, fu destituito e trasferito a Ulma (1348), dove continuò la sua opera di predicazione. Sulla base della dottrina di Eckhart, ispirata al Neoplatonismo di Proclo, egli sosteneva l'esistenza di Dio al di là di tutte le determinazioni, puro sopra ogni forma di essere e, per questo, radice e principio di tutto il creato. Secondo la sua concezione mistica, l'uomo doveva scavare nell'intimo dell'anima, alla ricerca di quel fondo, o scintilla, in cui avveniva la connessione tra l'anima umana e Dio. Questo era il fine dello sforzo ascetico, il termine dell'opera religiosa che non esauriva mai tutte le sue possibilità. Gli scritti di S., in dialetto alemanno, non sono molto numerosi ed egli stesso, per evitare false attribuzioni, li ordinò in un'unica raccolta, intitolata Exemplare, contenente la sua autobiografia (Vita), il Libretto della sapienza eterna e il Libretto della verità. La Vita ha per oggetto l'esperienza mistica di S. e fu redatta da E. Stagel, la monaca tedesca che era stata una delle sue "figlie spirituali". Gli altri due scritti, databili intorno agli anni 1329-36, sono più importanti sotto il profilo della teoria e della pratica ascetica (Costanza 1295 circa - Ulma 1366).